Queste sono alcune delle più recenti bufale sulla cannabis, citate da giornalisti e politici, che in quanto ad ilarità, sembrano averci preso gusto.
Dal TG5 a Libero, passando da Fratelli d’ Italia, in questi giorni, si sono sentite diverse fake news, che hanno stupito e divertito gli ascoltatori più esperti. In Italia, come in tutto il mondo, siamo sempre più invasi da bufale, e sembra essere sempre più difficile riconoscerle, soprattutto quando a raccontarcele, sono personaggi o testate giornalistiche di rilevanza nazionale. Come spesso accade le fake news, sono frutto di un sentimento truffaldino, che almeno nel mondo del web, nasce per uno scopo lucrativo o puramente demenziale. Quando questo accade, però, tramite referenze così importanti, ecco che cominciamo a storcere il naso,e non sapere più se riderne o piangerne. Ovviamente l’ascoltatore medio, il quale non si interessa molto dell’argomento, a seguito di queste frequenti false notizie, avrà immediatamente associato un immagine negativa nei confronti della marijuana, cadendo erroneamente così, nella trappola della “malainformazione”. Un vero e proprio attentato a coloro che ogni giorno si battono per rendere note le reali caratteristiche di questa pianta.
Bufale cannabis: come riconoscerle
Esattamente come tutte le altre fake news, riconoscerle è molto semplice.
Vi sono semplici regole da dover rispettare per non incapparci:
- TITOLO : occhio a titoli esagerati e altisonanti, spesso celano soltanto trappole acchiappa like;
- IMMAGINI: proprio come i titoli, anche le immagini spesso vengono modificate o alterate per catturare la nostra attenzione;
- FONTI: prestiamo sempre attenzioni alle fonti, che usualmente si trovano a piè di pagina, e se sentiamo le notizie direttamente in tv, come accaduto con il TG5, è sempre bene fare qualche ricerca incrociata sul web, per attestarne la veridicità;
- CRONOLOGIA: spesso non ci accorgiamo che la notizia tirata fuori dal sito truffa di turno, è una vecchia notizia, magari di anni e anni prima, dunque, occhio sempre alla data;
- PROPOSITAMENTE FALSE: alcune notizie, certe volte, sono appunto propositamente false. Utilizziamo le nostre capacità critiche quando leggiamo o ascoltiamo notizie di questo genere e soprattutto condiviamole o divulghiamole, solo se siamo certi della loro veridicità.
A chi credere?
Senza dubbio, oggi dare fiducia ad un testata giornalistica o ad un tg od ancora ad un semplice sito web, è diventato sempre più difficile.
Come prima regola, dovremmo cercare di credere non alla notizia che più ci piace o ci fa comodo, ma a ricercare sempre la verità. Per ricercare la verità, non dobbiamo far altro che seguire le semplici ma fondamentali regole citate nel paragrafo in alto. Ci sono, ad esempio, diversi siti nel web, che approfondiscono l’argomento e che soprattutto scovano le fake news riportando alla luce le vere informazioni che noi tutti ci meritiamo di leggere. Ad esempio, notizie come quelle sopraccitate, vengono esposte ad analisi ed eventualmente smentite.
Marijuana legale: Il CBD fa male?
Un altro argomento degno di nota, è senza dubbio la presenza nel mercato legale del CBD (cannabidiolo).
Quest’ultimo è stato decisamente uno degli argomenti che ha scatenato più bufale sulla cannabis, di qualunque altro. Dovendo contestare e contrastare in ogni modo la lotta alla totale legalizzazione della marijuana, molte testate e siti filo-politici e cattolici, hanno invaso il web di falsità riguardo questa sostanza contenuta nella legal weed.
In realtà, no, il CBD non fa male, e potete vederlo anche voi stessi usando sempre le famose 5 regole descritte in alto, infatti, le proprietà benefiche del cannabidiolo, sono moltissime, e variano dall’aspetto psicotico a quello intestinale e muscolare.
L’informazione è un mezzo fondamentale nella nostra società, e ognuno di noi dovrebbe sentirsi al sicuro quando la apprende da fonti considerate da sempre attendibili, ma i tempi cambiano e purtroppo cambiano sempre in negativo, dunque, se vogliamo sempre avere la giusta informazione, affidiamoci a noi stessi, che non vuol dire che quello che pensiamo noi sia corretto, ma l’esatto opposto, mettiamoci sempre in discussione, e oggi i mezzi da usare per farlo, sono moltissimi.
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