In molti ormai utilizzano la cannabis in cucina, che sia al THC o al CBD, poco importa poichè il cannabinolo contenuto nella pianta, fungendo da vasodilatatore, aiuta le papille gustative a recepire meglio i sapori. Questo popolare integratore si è fatto strada dal mondo della salute alternativa praticamente ovunque. CBD sta per cannabidiolo ed è prodotto dalla pianta di cannabis. A differenza della marijuana, non produce effetti psicotropi e non è stato riscontrato che crea dipendenza. Sta rapidamente guadagnando popolarità per i suoi benefici per la salute dalle soluzioni spalmabili alle capsule fino ad olio da assumere in gocce o, appunto, da utilizzare in cucina per condire le proprie ricette preferite.
CBD e olio di cannabis in cucina
Sicuramente si conoscono, anche senza essersi mai informati a riguardo gli effetti del CBD per il dolore o per condizioni di salute croniche come l’emicrania o l’ansia. I principali vantaggi del CBD includono proprietà analgesiche, antinfiammatorie, anticonvulsivanti, antispasmodiche e neuro protettive. Sebbene l’uso del CBD sembri essere generalmente sicuro, è sempre una buona idea parlare con il proprio medico curante prima di iniziare un regime alimentare o farmacologico a base di CBD o prima di usare l’olio i cannabis in cucina.
Cucinare con il CBD è semplice, soprattutto se si inizia con le bevande. È un modo semplice per notare prima gli effetti. Ottimi i frullati a base di CBD perché sono semplici da preparare e sono un ottimo modo per nutrire il corpo essendo di facile assimilazione perché allo stato liquido.
L’olio di CBD può essere aggiunto anche ai prodotti da forno. Ma bisogna tenere conto che il calore può ridurne l’efficacia, quindi è consigliato aumentare le dosi sempre di un 5% o meno. Per evitare di riscaldarlo, aggiungere CBD a prelibatezze senza cottura come bocconcini proteici o panna montata fatta in casa. Oppure mescolandolo a del pesto di basilico oppure mixandolo alle zuppe. Un toccasana senza limiti, quindi, la cannabis in cucina.
Quanto olio di CBD usare
Proprio come quando si cucina con spezie potenti, è consigliato iniziare con una piccola quantità. Si può sempre aggiungerne di più ma sempre con cautela, specialmente se si sta utilizzando cannabis in cucina a base di THC. Iniziare con una piccola dose da 5 a 10 milligrammi per porzione e valutare da se gli effetti poiché possono variare da organismo ad organismo. Se con la dose suggerita non si evince nessun effetto benefico atteso come sollievo dal dolore o aiuto per l’ansia, aumentare gradualmente la dose da 5 a 10 milligrammi per volta fino a raggiungere il risultato atteso. È sempre consigliato consultare il medico prima di adottare rimedi fai da te perché si potrebbero rischiare effetti indesiderati come dissenteria, irritazione al colon ed alla sacca dello stomaco in seguito a stagnazioni di olio di CBD o THC.
Come conservare l’olio di CBD
L’olio di CBD perisce dell’esposizione alla luce che può portare a una perdita di cannabinoidi ed è per questo che viene venduto in bottigliette scure. In altre parole, il prodotto non sarà altrettanto efficace se è tenuto alla luce o in posti esposti al calore. Il posto ideale per conservarlo è la classica dispensa del pane in cui si sarà sicuri di conservare la propria cannabis in cucina ma senza il rischio che si deteriori col tempo, poiché, anche l’esposizione all’aria può modificarne la composizione organica. Per quanto riguarda il recipiente è consigliato tenere l’olio in una bottiglia ermetica e, se conservato correttamente, l’olio di CBD può durare anche fino a due anni.
Conclusione
Per acquistare ottimi prodotti al CBD ci si può rivolgere sicuramente a Just Hemp che, oltre ad avere ottimi prodotti di qualità offre il servizio delivery in 90 minuti nelle città di Milano e Roma mentre il resto d’Italia viene servito in 24h, questo significa sicuramente avere a disposizione sempre la propria quantità di cannabis in cucina o da fumare quando si vuole.
Lascia un commento