Quando la pandemia ha colpito l’Italia, molti si sono rivolti a passatempi pittoreschi per lenire il terrore esistenziale derivante dal virus, sia che si trattasse di pizze con lievito naturale, pasta fatta in casa, dolci o bricolage, sicuramente una delle problematiche che ha colpito i consumatori di marijuana è stata legata agli approvvigionamenti non potendosi spostare da casa allora in molti hanno iniziato a studiare come coltivare una pianta di cannabis in proprio in modo da non restare senza poter fumare soprattutto nelle lunghe giornate chiusi n casa.
Capire come coltivare una pianta di cannabis
Le leggi di coltivazione della cannabis variano ampiamente in base all’area geografica in cui si vive. Inoltre, va considerato che la coltivazione della cannabis THC è illegale in molti luoghi al contrario della cannabis CBD, e le sanzioni che includono ammende rigide e detenzione può essere molto peggio del possesso, dal momento che la quantità può implicare un intento di distribuzione.
Piantare
Le piante di cannabis possono essere maschili o femminili. Le piante femminili producono i fiori meglio conosciuti come boccioli contenenti principi psicoattivi come il tetraidrocannabinolo. Le piante maschili producono molti fiori molto più piccoli, che le persone in genere non consumano ma che utilizzano per la realizzazione di tisane o altri prodotti da cucina. Se si acquistano semi da una banca del seme, è consigliato cercare quelle etichettate “femminilizzate” per assicurarti di dare origine a piante femminili e non rischiare di spendere energie e tempo per piante maschio.
Una tecnica sicuramente da considerare durante la coltivazione è sicuramente quella che riguarda le dimensioni del vaso. La grande maggioranza di farm consiglia di iniziare la coltivazione in vasi da almeno 15 litri poiché la pianta crescrà in relazione alle dimensioni del vaso. Una regola generale è che solitamente l’impianto radicale trova maggiore soddisfazione in un terreno misto in cui c’è abbastanza ossigeno per poter attecchire e crescere sana e robusta, perciò i maggiori quesiti riguardanti come coltivare una pianta di cannabis riguardano il mix di terreno, argilla espansa, torba e ghiaia.
Manutenzione delle piante
Se si usa il terreno organico, tutto ciò che bisogna fare è solo aggiungere acqua ma senza esagerare. L’errore numero uno che vede coinvolti i nuovi coltivatori è proprio nell’irrigazione che non deve essere assolutamente eccessiva, soprattutto nei primi periodi di crescita in cui le radici della pianta di cannabis potrebbero marcire nel sottosuolo e far morire la pianta.
Un trucco fai da te per capire se la pianta ha bisogno di acqua o meno consiste nel sollevare il vaso è se risulta pesante il terriccio è già saturo di liquidi e quindi non occorre annaffiare. Se invece è leggero ed asciutto, allora la pianta ha bisogno di acqua. Detto ciò, quando le piante sono completamente fiorite, sicuramente ci si accorgerà che andranno annaffiate ogni giorno perché in fase di fioritura assumono maggiori liquidi.
Per un maggiore drenaggio sia del terreno che dell’impianto radicale è bene annaffiare la pianta finché l’acqua non fuoriesce dai buchi sottostanti il vaso in modo che si contribuisca anche al lavaggio radicale, propedeutico ad una maggiore purezza dei boccioli una volta seccati.
Raccolto
La cannabis sarà pronta per la raccolta circa 5 mesi dopo nelcaso dei semi femminizzati e 3 nel caso dei semi autofiorenti. Ci si accorgerà che sono pronte da raccogliere quanto òe gemme iniziano ad essere gonfie, brillanti (per via della presenza dei tricomi) e presenteranno dei piccoli filamenti arancioni che sono sinonimo di maturità.
Molti coltivatori esperti, per una maggiore resa usano la tecnica del “due settimane dopo” che consiste, appunto nel temporeggiare 2 settimane quando la pianta manifesta segni di maturità onde evitare il rischio di raccogliere troppo presto.
Conclusioni
In merito a come coltivare una pianta di cannabis vi si possono trovare innumerevoli e quasi infinite idee, concetti e consigli ma la migliore resa e la migliore coltivazione si ha solo con l’esperienza personale di ognuno che, con la pratica sviluppa tecnica e praticità.
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