“Imitare la apertura mentale americana, nei confronti della legalizzazione della Cannabis“.
Queste le parole rilasciate dal sindaco Belga, Philippe Close, in un’intervista presso una nota radio-televisione belga.
Semplice campagna elettorale o altro?
Il sindaco Belga, apre un vero e proprio dibattito nazionale riguardo la marijuana legalizzata e suoi derivati, “un incentivo contro la criminalità organizzata“, è questo il credo portante di Close, il quale si dice convinto di poter riuscire a raggiungere questo importante traguardo.
In effetti, il pensiero di Close, ha diviso in due il paese, se da un lato il suo intento sembra essere del tutto lecito, togliendo criminalità dalla strada e soprattutto soldi sporchi dalla criminalità organizzata, dall’altro c’è chi pensa che legalizzare la marijuana possa incentivare i giovani ad usare le droghe.
Dati alla mano
Ma fino ad ora, la repressione nei confronti della droghe ed in particolare della marijuana ha portato a qualche buon risultato? decisamente no, ed infatti i dati parlano chiaro, in Belgio almeno il 15% degli abitanti fa uso di marijuana e derivati, dove il 12% sono giovani tra i 15 e 36 anni.
Philippe Close, si dice preoccupato di questa repressione, che fa sentire chi ne fa uso, solo e turbato, la sua linea di azione, infatti, si basa su un aiuto o supporto sanitario nei confronti dei consumatori abituali, dunque, cercando di capire innanzitutto il motivo per il quale se ne fa uso e poi pensando di curare questa dipendenza, perché, secondo Close, a prescindere dalle linee di pensiero pro marijuana, una dipendenza va sempre curata.
Ma cosa ne pensa l’Europa?
In Europa, la legalizzazione sembra avere sempre le stesse problematiche, sempre lo stesso tira e molla tra politica chiesa e popolazione, dove quest’ultima sembra avere sempre un ruolo più marginale.
Ancora oggi, nella maggior parte dei paesi europei, è possibile incorrere in multe o denunce penali, se si detiene Marijuana e derivati senza un relativo certificato medico o per un uso “ricreativo”.
Legalizzazione marijuana in Europa
I paesi in cui si rischiano maggiori sanzioni sia pecuniarie che detentive sono diversi in Europa, e stiamo parlando di:
Italia, che risulta essere tra i paesi europei più arretrati, ma anche, Malta, Bulgaria e Irlanda dove le norme sono molto restringenti. Ricordiamo inoltre, che in nessun paese europeo è stata legalizzata la marijuana, ma ci sono diversi paesi come quelli iberici, dove le norme sono più flessibili nei confronti di chi ne fa uso.
E in Italia?
La cannabis in Italia, secondo lo European Drug Report 2016, è consumata dal 31,9% della popolazione, statistica che fa intuire che la repressione nello stivale, non sia stata così efficace come si pensò nel 93, quando fu votato da più di 12 milioni di italiani, il referendum proposto del partito radicale, il quale concerneva la totale proibizione delle droghe, inclusa la marijuana.
La cannabis legalizzata in Italia, avrebbe senza dubbio tolto, uno dei giri d’affari più grossi appartenenti alle mafie, il che ha portato dal 93′ ad oggi, a far riflettere molte persone sulla possibilità di poter fare un retro front e poter ridiscutere e rivedere quello che sembra ormai un vero e proprio referendum obsoleto e pericoloso.
Legalizzazione cannabis in Italia.
Ad oggi sembra davvero difficile ipotizzare se e quando la legalizzazione in Italia e in Europa avverrà, ma senza alcun dubbio, il pensiero delle persone sta cambiando a tal riguardo.
La forte pressione della chiesa, la presenza di esponenti criminali alle spalle dei partiti politici e una mentalità non ancora del tutto aperta, purtroppo, rendono ancora nel 2022, tutto ciò molto difficile e incerto, sta di fatto che gli unici fattori da considerare ad oggi, sono soltanto quelli che riportano numeri e dati, infatti, non solo la marijuana non ha mai creato danni clinici nei consumatori, ma si è visto come la sua proibizione abbia portato parecchi vantaggi nei confronti delle casse dei malavitosi, soldi, che potrebbero essere spesi per servizi e beni pubblici.
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