In Thailandia è stata finalmente rimossa la marijuana dal codice sui narcotici, dopo più di un anno di dibattiti, trattive e polemiche, infatti, è stata ufficialmente dichiarata la sua legalità. “ Quello che abbiamo finora ottenuto è stato configurare gli steli, le radici, le foglie e i rametti di cannabis come sostanze non droganti”, sono state queste le affermazioni del vice primo Ministro e del Ministro della sanità pubblica Anutin Charnvirakul, avvenute durante un evento organizzato appunto per la promozione e l’informazione riguardo la coltivazione di cannabis. All’evento è stato anche sottolineato come la legalizzazione della cannabis in Thailandia, avrà un impatto importante anche sull’economia e sulla diminuzione degli spacciatori nelle strade asiatiche, prospettando che essa darà nuovo vigore al paese e a tutti i thailandesi.
Impatto sull’economia thailandese
Lo scopo reale e subdolo della norma, è stato appunto quello di intervenire in maniera decisa sul mercato thailandese, a discapito di altre potenze asiatiche che potevano minare la crescita del paese. Infatti, si prospetta che in termini economici, vi sarà una forte crescita, non solo in termini di PIL del paese, ma anche in termini di disoccupazione e salari. La coltivazione e la vendita di marijuana e derivati, dunque, darà nuova vita ad una vera e propria filiera della cannabis, la quale permetterà la crescita e la possibilità di incentivi riguardante l’apertura di nuovi “ shop weed“, che si prevede, avranno una crescita esponenziale nel paese. Per non parlare anche del turismo legato alla sostanza, infatti l’uso della cannabis, nel paese, prevederà anche lo scopo ricreativo, il quale porterà con se un aumento del 200% previsto per il 2023, una crescita incredibile, considerando anche la presenza di altre città, anche europee e più blasonate, che però si prevede avranno la peggio nei confronti del paese indiano. Questo dato è anche molto influenzato, dall’aspetto paesagistico ed economico della thailandia, infatti un viaggio a scopo “ricreativo” in Thailandia, costerà meno della metà rispetto alle altre mete turistiche che offrono il medesimo servizio, oltre al fatto che, come citato in precedenza, i paesaggi suggestivi thailandesi, le spiagge e le molteplici isole caraibiche, fanno gola a chiunque vorrà godersi il proprio cilum con una cornice mozzafiato.
Ma oltre l’aspetto puramente ricreativo, si deve soprattutto considerare l’utilizzo che se ne farà per l’ambito medico-scientifico. Infatti con la legalizzazione della cannabis in Thailandia, vi si aprirà la possibilità di approfondire in maniera del tutto legale e controllata la sostanza, utilizzandola anche per la produzione di farmaci o unguenti in grado di stimolare la battaglia a diverse patologie psico-fisiche. Questo ramo, aprirà anch’esso un mercato del tutto nuovo, che come il precedente, apporterà al paese ingenti guadagni. È pur vero, d’altro canto, che l’avvento di così tanti mercati e cosi tanti utenti, avrà bisogno di ulteriori norme che gestiscano e controllino che il notevole afflusso di denaro, sia amministrato come si deve. Infatti, il rischio di perdere il controllo della situazione è alto, un team di economisti seguiti da un amministratore dello stato sono stati ingaggiati, appunto per prendersi cura di questa delicata operazione, nell’attesa dell’introduzione di nuove norme che indichino più nel dettaglio dei limiti da rispettare.
Riflessioni finali
Il fatto che molti paesi stiano virando verso la legalizzazione della cannabis, da senza dubbio molta speranza, sul fatto che anche nel nostro paese qualcuno o qualcosa possa risvegliarsi dal longevo letargo, che oltre ai danni criminosi ed economici, sta pesantemente incidendo sulle vite di migliaia di consumatori che spesso assumono cannabis per scopo terapeutico, i quali si vedono costretti ad affrontare lunghi e costosi iter legali, legati appunto al consumo e non alla vendita della sostanza.
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