Mike Tyson ha lanciato il suo personale brand di cannabis: si chiama Tyson 2.0 ed è un’evoluzione del primo brand lanciato sul mercato dall’ex pugile statunitense nel 2018. Mike Tyson non è nuovo al mondo della cannabis ed è solo una delle tante star statunitensi a essere entrate a far parte del cannabusiness negli ultimi anni. Già nel 2018, infatti, il lottatore americano si era unito al business a cinque punte dando vita in California al Tyson Ranch, un ranch di 40 acri dedicato alla coltivazione di cannabis destinata alla produzione di Iron Mike, il primo marchio di prodotti dedicati alla cannabis creato da Tyson e che è stato ribattezzato in onore delle numerose vittorie sul ring. Iron Mike è infatti uno dei tanti soprannomi affibbiati al pugile durante la sua carriera sportiva; tra gli altri “The Baddest Man on the Planet”, “Kid Dynamite” e “King Kong”.
Mike Tyson ed Evander Holyfield
La storia fra questi due personaggi è nota a tutti, non soltanto per i loro gloriosi scontri nel ring o per la loro carriera nel pugilato, ma soprattutto per un evento tanto famoso quanto strambo, era il 1997 quando un giovane Tyson strappò parte dell’orecchio al povero Holyfield, il quale cadde a terra sanguinante.
Oggi questa inimicizia fra i due, si è ormai risolta da tempo, ed entrambi hanno deciso di comunicarlo tramite un divertente quanto profittevole accordo. Infatti, il brand Tyson 2.0 comincerà a produrre caramelle a base di cannabis a forma di orecchio morsicato, chiamato “Mike Bites“. Diciamo che questa iniziativa, perfettamente in linea con il personaggio, ha creato molta pubblicità attorno al brand di Tyson, aumentando del 36% le vendite per il mese in cui è stato pubblicizzato il famoso orecchio.
Tyson 2.0
Ad accendere la miccia che ha portato al boom di questo nuovo brand è stato un incontro fortunato. L’ex pugile, infatti, attraverso Wesana Health, società biotecnologica fondata dall’ex tutore della NHL Daniel Carcillo, (per la quale ora Tyson copre il ruolo di consulente e investitore) che sta ora lavorando allo sviluppo di un trattamento con psilocibina per lesioni cerebrali traumatiche, ha conosciuto Chad Bronstein, co-fondatore e presidente esecutivo dell’azienda, ma anche CEO e fondatore della società di tecnologia della cannabis Fyllo.
Bronstein, non estraneo alla costruzione di partnership e strategie di mercato e che per Tyson 2.0 coprirà il ruolo di presidente, ha visto il potenziale della creazione di una nuova azienda basata sull’amore di Tyson per la cannabis. “Ho conosciuto Mike come imprenditore e investitore ed era chiaro per me che il suo rapporto con la cannabis era una componente fondamentale della sua vita”, ha affermato Bronstein.
Il rapporto di Big Mike con la cannabis
Non solo business, infatti, il rapporto tra Mike Tyson e la cannabis non è segnato solamente da sforzi professionali, ma anche dall’influenza positiva che il consumo della pianta ha avuto nella vita privata dell’atleta.
In occasione del lancio del nuovo brand, Tyson ha condiviso la sua esperienza diretta, raccontando l’importante ruolo svolto dalla cannabis in particolare negli ultimi cinque anni della sua vita, durante i quali l’utilizzo lo ha aiutato a porre fine ad anni di abuso di altre sostanze più pericolose e a quelli che, un tempo, erano regolari scontri con la legge.
“Non mi sono mai sentito così in salute in vita mia. La mia vita è cambiata”, ha affermato Tyson accreditando alla cannabis importanti miglioramenti al suo benessere mentale e fisico. “Ho perso più di 45 chili, sono tornato sul ring, a 55 anni. Tutto è cambiato: dal punto di vista degli affari, dal punto di vista della salute e dal punto di vista ideologico, per quanto riguarda la chiarezza del mio pensiero. Non sapevo di potermi sentire così bene a 55 anni”.
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