Storicamente l’Olanda è da sempre uno dei paesi più attrattivi a livello turistico.
Questo per la bellezza dei posti, per la cultura europea e, soprattutto, per le politiche molto aperte in tema di cannabis.
Il “viaggio ad Amsterdam” è da sempre uno degli stereotipi di ogni teenager, infatti la città olandese è una fra le mete più gettonate dai ragazzi di fascia tra i 18 ed 30. Anche se le statistiche ci dicono che Amsterdam è una meta per teenagers, facendo una passeggiata per la città ci troveremo persone di tutte le età e soprattutto da tutto il mondo.
Stesso discorso può essere fatto per la prostituzione, anch’essa tollerata e legalizzata con i famosi red district. Tuttavia è sbagliato pensare che per la legislazione olandese cannabis e prostituzione sia completamente legale. In verità lo stato olandese è pragmatico, cioè preferisce che alcune attività a “rischio” siano trasparenti e sotto gli occhi di tutti mentre altri paesi le rendono clandestine.
Interessante è anche un altro dato: i coffee shop ed i red district sono molto meno frequentati dai residenti in Olanda e dagli olandesi, risulta quindi essere un fenomeno prettamente turistico.
Cosa ci dicono i dati in termini di criminalità e tossicodipendenza in Olanda: il numero di decessi collegati all’uso di droghe nei Paesi Bassi è il più basso in Europa. Il governo dei Paesi Bassi riesce a supportare circa il 90% dei tossicodipendenti con i programmi di disintossicazione.
Il risparmio di tempo e denaro connesso alla tolleranza controllata delle droghe leggere ha consentito di concentrarsi effettivamente sulla lotta alle droghe pesanti.
La politica della tolleranza non ha portato ad un maggior consumo di droghe leggere: nei Paesi Bassi il 9,7% dei giovani ragazzi consuma droghe leggere una volta al mese, non paragonabile al livello in Italia (28,9%) e Germania (20,9%) ed inferiore a quelli del Regno Unito (15,8%) e Spagna (16,4%).
Le ultime restrizioni sulla cannabis
Nonostante tutti i discorsi positivi fatti nel precedente paragrafo dobbiamo dire che attualmente i Paesi Bassi stanno ponendo restrizioni importanti.
L’Aia sarà la prima città olandese a vietare il consumo di cannabis e la polizia sta già iniziando a distribuire volantini informativi nei coffee shop e nei bar. Il motivo sono state le ripetute lamentele da parte dei residenti per il troppo rumore e schiamazzi e dei turisti.
Una incongruenza sulla legge olandese è quella di detenzione di marijuana. Infatti mentre la legge consente la vendita, non ne consente la produzione. Ma anche sui red district il governo olandese sta attuando delle politiche più restrittive.
Una proposta di legge attualmente al vaglio del Senato vuole punire il fatto di avere rapporti sessuali a pagamento con donne vittime di tratta o in qualche modo costrette a prostituirsi.
Quello che tutti ci auguriamo è che l’Italia possa diventare uno dei paesi leader per la produzione di cannabis light. Questo soprattutto dopo aver visto i grandi benefici in termini di lotta alle organizzazioni criminali e alle droghe non legalizzate.
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